Ricerca

Viaggio della Memoria 2025 Cracovia -Auschwitz

Viaggio della Memoria 2025 Cracovia -Auschwitz Classi Quinte

Utente REIS00800R-psc

da Reis00800r-psc

0

 

Viaggio della Memoria 2025 – Cracovia -Auschwitz – Classi Quinte

tranquillità, parola che induce speranza ma che purtroppo nel gennaio del 1940 non è stato così.

Gli ebrei pensavano che questo spostamento fosse come un semplice trasferimento in un nuovo ambiente ma più passava il tempo più il terrore iniziava a persistere negli occhi delle persone.

In quel luogo di morte, ci furono milioni di vite che erano piene di sogni ma nel quale l’unico obiettivo dei tedeschi fu quello di eliminare la loro dignità umana.

Attraverso ogni angolo di questi luoghi, l’atmosfera è toccante ed è presente un grande silenzio che ti tocca l’anima nel più profondo.

Osservando le varie fotografie degli ebrei possiamo capire l’arco del tempo, dal primo passo fatto all’ultimo grido di speranza di questo incubo, in cui però alcuni sono riusciti a sopravvivere.

Per questo noi possiamo comprendere al meglio l’accaduto per non ricadere negli stessi errori , cercando di rendere significativo il piccolo posto che abbiamo in questo mondo, portando nel nostro cuore l’anima di questo genocidio.

Il modo migliore di portare avanti questa battaglia è commemorare e ricordare, attraverso anche la nostra esperienza che abbiamo vissuto in prima persona, camminando negli stessi posti di coloro che avevano un destino già segnato…

A cura di Dharma Già Ferrari e Asia Borelli, 5CP percorso di “Accoglienza Turistica”

“Il lavoro rende liberi”, ma di libero non c’era neppure il concetto stesso.

Milioni di umili, intelligenti, forti e ambiziosi furono travolti e annullati nella disumanizzazione più estrema.

Il processo stesso di sterminio, così come la nozione ideologica che lo giustificava, erano così complessi e perversi da rendere tutto ancora più confuso, persino per chi cerca disperatamente di comprenderne le motivazioni. Cercare di penetrare la mentalità malata di chi si sentiva in dovere di togliere vite con la stessa leggerezza con cui si pescano caramelle da un sacchetto è un’impresa insensata.

L’atrocità di quei campi, destinati a poveri innocenti, bambini ignari e individui speranzosi, appena scesi dai treni, è incommensurabile.

Bruciare un’essenza solo perché non se ne riconosce l’arte è il più grande spreco di intelligenza.

A cura di Angelica Solazzo, 5CP percorso di “Accoglienza Turistica”